L’ansioso non si gode mai un cazzo. Tranne i momenti in cui con altri ansiosi scherza sui suoi drammi.
Siccome condividere con gli altri le proprie debolezze è sempre terapeutico, procediamo con una lista di situazioni distruggono noi ansiosi dal di dentro.
Aspetta, abbiamo parlato ieri, l’altro ieri, parliamo sempre. Perché improvvisamente è diventato un dovere?
Su Whatsapp i secondi sgocciolano come un rubinetto nel buio.
Nella tua testa ci siete tu e la tua famiglia abbracciati a centrocampo aspettando di capire se il prof segnerà il rigore.
Mi stanno fissando, lo so. Hanno già pronte le palette con i voti come nelle gare di tuffi, lo so.
Sta per aprire il menù, devo controllare le contrazioni dei suoi muscoli peri orbitali per capire se le piace.
Lo sapevo che dovevo partire ieri e accamparmi fuori dalla stanza come alla vendita del nuovo iPhone.
Sicuramente quando tornerò a casa la troverò occupata da una frangia estremista dei testimoni di Geova.
Oddio! Sento esattamente gli stessi sintomi che ha appena descritto.
Adesso mi fanno l’alcol test e mi ritirano la patente. Lo sapevo che non dovevo bere quella birra la settimana scorsa.
Comportati come se fossi innocente.
Proprio come Cristoforo Colombo che non sapeva se le provviste gli sarebbero bastate per arrivare in India.
Perché oggi non sono stati tutti a casa? Perché?
Perché il mio corpo mi odia?
Spero sia abbastanza grande da capire il sarcasmo.
Forse prima dovrei pubblicarla su facebook per farla correggere ai grammar nazi.
Come faccio a sapere se lui sa che io so che lui sa che io so che lui sa.
Meglio cambiare subito argomento prima che qualcuno apra wikipedia.
Come mai non sono in ansia. Dovrei esserlo. Forse sto per morire.
Riesco a sentire il rumore delle mie sinapsi.
E ora cosa mi resta?
Immagino che chi non ha l’ansia non capisca questa lista. Quindi cercherò di riassumere cos’è per me l’ansia:
Meglio avere il pieno controllo di una vita di merda che rischiare di venire sorpresi da una felicità inaspettata – Francesco Boz
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