CuriositàSindrome di Tinderella: flirt virtuale

27/03/2019 - 03h

La sindrome di Tinderella deriva dall’unione di due termini: Tinder e Cenerentola. In psicologia si è deciso di dare un nome alle persone che si limitano a flirtare tramite un’applicazione, ma che non concretizzano mai la cosa in appuntamenti reali.

Qualora si arrivi a questo punto, di solito mettono in atto il “ghosting“, ovvero scompaiono senza dare spiegazioni. Una cosa che praticamente tutti noi sappiamo è che l’amore ai tempi di internet mette in funzione nuove pratiche e dinamiche che non passano inosservate a psicologi, sociologi e antropologi.

C’è bisogno, dunque, di nuove etichette e nuovi nomi per dare forma ad altri modelli comportamentali che, ovviamente, non si verificavano nelle generazioni precedenti.

Questo fenomeno di per sé non è né buono né cattivo, è solo diverso. Attualmente abbiamo molte più possibilità di incontrare persone e di essere ancora più selettivi nel trovare un partner.

Selezioniamo profili, facciamo ricerche, confrontiamo e facciamo selezioni più o meno meditate per attendere il desiderato “match” con cui passare poco dopo a una nuova fase, quella nella quale iniziamo a comunicare con questa persona che ha attirato la nostra attenzione.

Per molti, è poco più che una sorta di mercato divertente. Queste applicazioni per flirtare ci offrono l’opportunità di separare l’amore dall'intimità e di limitarci a quest’ultimo se ne abbiamo voglia.

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Continuiamo, tuttavia, a sforzarci di trovare una relazione duratura, cosa che in alcuni casi avviene davvero. In effetti molti di noi conoscono belle storie d’amore nate in questo modo.

Negli ultimi anni psicologi come Jenny Stallard ed Emma Kenny hanno iniziato a osservare un’altra dinamica che hanno voluto rendere visibile utilizzando un nome molto suggestivo: sindrome di tinderella. Persone che non fissano mai un appuntamento, profili che godono solo del semplice flirt e dell’intimità stabiliti attraverso canali virtuali.

Sembra una grande contraddizione, ma succede molto più di quanto pensiamo.Perché registrarsi in un’applicazione per flirtare o trovare un partner se alla fine non si intende incontrare quella persona faccia a faccia?

Fondamentalmente perché quella fase iniziale piena di novità, scoperte, contrasto di interessi e conversazioni a mezzanotte è più che sufficiente e soddisfacente per alcuni/e.

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