CuriositàAutoempatia: l'arte di saper comprendere se stessi

04/02/2019 - 03h

A volte vorrei "andare oltre" i fatti e annientare me stesso.

Col tempo, pensando di avere un setaccio contro il pensiero dell'ego ("proprio no!"), Sono giunto alla conclusione che avevo bisogno di qualcosa che la gente aveva, e non ho avuto il coraggio: l'orgoglio! La mente umana è, infatti, paradossale.

Aurore e crepuscolo vanno e vengono, delusioni (alcune) e glorie (molte!) Mi hanno fatto capire che l'orgoglio era qualcosa di peggiorativo. 

È un sentimento che valorizza l'onore, la sopravvalutazione di sé, l'orgoglio. 

E ancora, ho notato che più pensiamo di imparare e di evolvere, meno sappiamo. È un bipolarismo riflessivo.

In uno di quei momenti ciclici della vita, ho imparato che quello di cui avevo bisogno non era l'orgoglio: "Ero un pazzo..." avere la capacità di perdonare e non giudicare, incluso me stesso.

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Ciò di cui avevo bisogno, infatti, non era l'orgoglio, era l'amore per me stesso. "Wow! Io sono il potere, è nella mia mente! Accidenti! Ho risvegliato la coscienza del mio essere, del mio potere divino interiore, (ri) conoscevo l'amor proprio! "

Ma, l'amore, è così, giusto? Sembra un cliché, ma "deve essere costruito ogni giorno". È come quel film "Come se fosse la prima volta." Accidenti! La mia autocoscienza ha pazienza e mi ricorda ogni giorno di questo: "Sono fantastico!" Um... "ma chi sono io? Cosa stavo davvero cercando? "Giri di ricordi eterni! Tutto ok... sono vivo! E ho l'eternità per costruirmi ogni giorno. Libertà!

Perché l'orgoglio non è sinonimo di amore personale, non è vero? 

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