Non ho smesso di pensarti
vorrei tanto dirtelo.
Vorrei scriverti che mi piacerebbe tornare,
che mi manchi e che ti penso.
Ma non ti cerco.
Non ti scrivo neppure ciao.
Non so come stai.
E mi manca saperlo.
Hai progetti?
Hai sorriso oggi?
Cos’hai sognato?
Esci?
Dove vai?
Hai dei sogni?
Hai mangiato?
Mi piacerebbe riuscire a cercarti.
Ma non ne ho la forza.
E neanche tu ne hai.
Ed allora restiamo ad aspettarci invano.
E pensiamoci.
E ricordami.
E ricordati che ti penso, che non lo sai ma ti vivo ogni giorno, che scrivo di te.
E ricordati che cercare e pensare son due cose diverse.
Ed io ti penso ma non ti cerco.
Quando Dio creò l’amore non ci ha aiutato molto
quando Dio creò i cani non ha aiutato molto i cani
quando Dio creò le piante fu una cosa nella norma
quando Dio creò l’odio ci ha dato una normale cosa utile
quando Dio creò Me creò Me
quando Dio creò la scimmia stava dormendo
quando creò la giraffa era ubriaco
quando creò i narcotici era su di giri
e quando creò il suicidio era a terra.
Quando creò te distesa a letto
sapeva cosa stava facendo
era ubriaco e su di giri
e creò le montagne e il mare e il fuoco
allo stesso tempo.
bb
Ha fatto qualche errore
ma quando creò te distesa a letto
fece tutto il Suo Sacro Universo.
Lo conosciamo per testi più crudi, spesso sboccati, che lo associano alla corrente del realismo sporco.
“La vita è profonda nella sua semplicità”, diceva, ed è per questo che i testi di Charles Bukowski rappresentano spesso la realtà nella sua più pura, cruda, crudele essenza. Ha scritto sei romanzi, centinaia di racconti e migliaia di poesie. Tra cui le due poesie che vi abbiamo riportato sopra.