CuriositàGli scienziati rivelano ciò che accade 30 secondi prima di morire

16/01/2018 - 03h

La morte è un argomento scomodo per molte persone. Molti si allontanano da qualsiasi conversazione che la coinvolga. Ma la verità è che la mortalità è un dato di fatto. Siamo tutti uguali agli occhi della morte e moriamo tutti.

Uno dei motivi per cui molte persone evitano questa conversazione è perché ne sappiamo proprio poco. Forse, se sapessimo di più sull'intero processo della morte, specialmente su quello che succederà dopo, potremmo averne meno paura.

Cosa succede quando moriamo? Gli Angeli cantano per noi mentre lentamente svaniamo nel nero?

Una neurologa australiana, la dottoressa Cameron Shaw, ha recentemente sezionato un cervello umano per mostrarci cosa ci succede nei momenti prima della morte. I resti appartenevano a una donna che donò il suo corpo all'università Deakin come contributo alla scienza.

La dottoressa Shaw ha sezionato il suo cervello per spiegarne la struttura. Ha poi continuato a spiegare come quella struttura e composizione possano influenzare il processo della morte.

Nel corso di milioni di anni, il cervello si è sviluppato a strati. Strati e diverse strutture sono stati aggiunti alla complessità dei corpi umani che si sono evoluti.

Si ritiene che i gangli della base, siano l'area più primitiva e la prima area sviluppata. Controllano i desideri di base come la fame, la libido e il movimento. Strutture legate a più funzioni intellettuali ed emotive complesse, come l'ippocampo e il lobo temporale, emergono lentamente attorno ai gangli della base.

Questo ha aggiunto funzionalità come la memoria e l'apprendimento. La corteccia cerebrale è lo strato più esterno del cervello che si ritiene si sia evoluto più recentemente. E’ composto da quattro lobi che controllano la moralità e la capacità di pianificare il futuro.

Questo sistema di stratificazione è fondamentale per la nostra comprensione della morte. Secondo la dottoressa Shaw, il cervello muore per gradi.

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Poiché l'apporto di sangue del cervello viene da sotto, il cervello tende a morire dall'alto verso il basso, rivendicando prima le nostre caratteristiche più umane. Il nostro senso di sé, il nostro senso dell'umorismo, la nostra capacità di pensare in anticipo vanno via nei primi 10 o 20 secondi. Poi, mentre l'ondata di cellule cerebrali affamate di sangue si espande, i nostri centri di memoria e di linguaggio si esauriscono, finché non ci rimane solo che un nucleo.

Le persone che rimangono con un nucleo vivo e attivo sono tecnicamente vive perché conservano i segni vitali, ma secondo la dottoressa Shaw, esistono in uno stato vegetativo.    

 "A tutti gli effetti, potresti dire che sono morti perché non hanno coscienza o consapevolezza di ciò che li circonda. Ma se queste strutture basali sono intatte, respirano ancora e hanno un battito."

La dottoressa Cameron afferma che menrte si perde il proprio senso di se si vede una luce alla fine del tunnel, ma non è necessariamente qualcosa a che fare con Dio e non dimostra ci sia vita dopo la morte.

"Sappiamo per esperienza che la visione a tunnel emerge bruscamente quando improvvisamente si perde l'afflusso di sangue al cervello", ha detto la dott.ssa Cameron. "La prima cosa che noti svenendo è il restringimento della visione, seguito dall'oscurità.

La teoria secondo la quale la nostra personalità e il nostro personaggio muoiono per primi è un'idea interessante e terrificante allo stesso tempo.

Inoltre, il pensiero degli istinti più bassi che combattono fino alla fine è un'interessante interpretazione della morte e del suo processo. Con il tempo e grazie alle continue ricerche avremo più comprensione del cervello umano  e forse meno paura della morte.

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