Per parlare di vendetta è necessario evidenziare aspetti biologici, psicologici e morali, visto che ogni essere umano nasce con l'istinto di vendicarsi nel momento in cui si sente aggredito. Tuttavia, il principio di realtà, con le sue regole e restrizioni, attenua il senso di vendetta.
La parola vendetta deriva dal latino “vindicare”, che significa l'atto di punire o punire per il danno causato.
Ad un certo punto della vita abbiamo già sperimentato il desiderio di vendetta, dopo aver subito un'offesa da parte di qualcuno, tuttavia, la maggior parte delle persone razionalizza questo impulso, che è mediato dalla nostra coscienza.
Nonostante le polemiche, il sentimento di vendetta è esplorato in letteratura, in televisione e nel cinema, che raggiunge un successo spettacolare, poiché l'atto di punire e le sue crudeltà portano ad atteggiamenti folli, un copione di piacere e dolore sugli schermi e in vita reale.
Sigmund Freud ha avvertito "che il male è la vendetta dell'uomo contro la società per le restrizioni che impone". Tuttavia, quando la vendetta diventa un malsano bisogno di far pagare gli altri per il loro affronto, perché i soggetti vendicativi sono quasi sempre narcisisti, incapaci di perdonare e non hanno empatia per nessuno. L'ossessione della vendetta, infatti, mira a produrre sofferenza in chi ha commesso l'insulto. La ricerca mostra che i dispettosi provano "gioia" nel punire, anche pianificando come ricambiare l '"indignazione". In generale, ciò che innesca comportamenti vendicativi è il rifiuto per la perdita di qualcosa, che era molto importante, nelle relazioni affettive, in famiglia, al lavoro, nel gruppo di amici, ecc. Persiste anche la vendetta di vigilantes, linciaggi e criminalità organizzata. Queste e nuove forme di espressione di vendetta hanno guadagnato spazio sui social network, che sono serviti da piattaforma per la vendetta contro persone, gruppi e istituzioni. Ecco perché alcuni politici, funzionari governativi e religiosi incoraggiano una condotta vendicativa, come strumento di potere e controllo della comunità. Pertanto, ci sono atti di vendetta che richiedono l'applicazione della giustizia e la punizione dei tribunali per porre fine al ciclo di ritorsioni come fenomeno sociale. È come ha detto il Mahatma Gandhi: "Occhio per occhio, e il mondo finirà per diventare cieco". E infine, dobbiamo mettere il perdono al posto della vendetta, per sbarazzarci di ogni risentimento, che è un processo di guarigione psico-spirituale, perché la vendetta è un sentimento che non viene da Dio. Se questo articolo ti è piaciuto, lascia un commento e condividilo con i tuoi amici!