La solitudine dell'essere abbandonati ferisce molto più della solitudine di essere soli. Perché l'abbandono è come frantumarsi nella carne consumando i nostri giorni e le nostre notti e la solitudine che deriva dal rifiuto prende parti di noi stessi che non abbiamo nemmeno perso prima.
Più grande è il nostro amore per qualcuno, più diventa devastante il disprezzo di questa persona per noi. Non immaginare mai che la colpa di essere abbandonato appartiene a te.
Forse una parte, forse nessuna, ma soprattutto, capisce che c'è molto più terreno tra l'essere abbandonato o l'essere soli di quanto si possa supporre.
E per quanto il tuo orgoglio sia ferito ora, credi che essere abbandonato non ti rende una persona inferiore a quella che lasci. Mettere lo zaino sulle spalle e partire senza guardare indietro non è la premessa dei vincitori, ma di chi rinuncia a una storia perché non ha più senso. Proprio come la chiocciola si restringe quando viene toccata, non tutti vorranno rimanere al nostro fianco e non possiamo fare nulla contro di essa. Essere respinti e non rifiutare non ci rende peggiori o migliori. Essere la mano che tocca e non il guscio restringente non ci rende meno attraenti o interessanti. Ed è proprio per questo che dobbiamo stare attenti. Per mitigare il dolore dell'abbandono in modo che i sentimenti feriti non amano la vita né impediscono l'arrivo delle gioie future, ma, invece, insegnarci a combattere attraverso l'angoscia, trasformando il dolore e la vulnerabilità in nuove possibilità. Se questo articolo ti è piaciuto, lascia un commento e condividilo con i tuoi amici!