“Non andartene,
non lasciare
l’eclisse di te
nella mia stanza.
Chi ti cerca è il sole,
non ha pietà della tua assenza
il sole, ti trova anche nei luoghi
casuali
dove sei passata,
nei posti che hai lasciato
e in quelli dove sei
inavvertitamente andata
brucia
ed equipara
al nulla tutta quanta
la tua fervida giornata.
Eppure è stata,
è stata,
nessuna ora
sua è vanificata”.
Poeta e scrittore italiano d’inizio novecento, Mario Luzi non ha mai fatto del barocco il suo stile, anzi, seguendo la corrente dell’ermetismo, di cui faceva parte, diede risalto alla pulizia formale e alla scelta di parole che riverberassero con forza nel testo, come in questo caso.
«È incredibile ch'io ti cerchi in questo o in altro luogo della terra dove è molto se possiamo riconoscerci. Ma è ancora un'età, la mia, che s'aspetta dagli altri quello che è in noi oppure non esiste.»